da andrea de ponte agli orsini
È citata nella bolla del Papa Pasquale II, datata 25/02/1115 (allora chiamata S. Maria in Furca perché situata in una gola di montagna e cioè tra i monti, Arunzo e Civita).
Dell’antica chiesa restano solo due locali posteriori.
Nell’arco dei secoli subì vari interventi di ristrutturazione e fu diversamente ornata e affrescata. Taluni dipinti sono di pregevole fattura.
Da ricordare che la leggenda vuole la Chiesa costruita da Carlo D’Angiò per ringraziare la Madonna della propria vittoria su Corradino di Svevia. Tale leggenda e però fasulla giacche la Chiesa è sicuramente più antica della battaglia.
Il centro del mercato del nel XV secolo
Chiamata in origine Piazza da’ Piedi, fu realizzata in modo non pianificato ma tale comunque da risultare armoniosa e “a misura d’uomo”.
Gli edifici più antichi dovrebbero essere quelli del lato maggiore, dove si nota ancora uno stretto ed alto caseggiato con al primo piano due eleganti bifore tardo-gotiche ad arco inflesso e al di sopra un loggiato con archi a tutto sesto. Lo stemma scalpellato doveva essere degli Orsini.
Col passare degli anni gli edifici più antichi furono inglobati in costruzioni più moderne ed imponenti, come il palazzo Mancini-Argoli, palazzo Fallace, palazzo Valentini, tutte realizzate tra XVII e XIX secolo.
Tutti gli archi del portico furono fatti chiudere (e poi trasformati in botteghe) per motivi di ordine pubblico da Gioacchino Murat, re di Napoli, intorno al 1810.
Al centro della piazza si trovava il pilozzo, un sedile in pietra con un foro in mezzo, sul quale venivano a forza fatti sedere i debitori insolventi a calzoni calati.
testimonianza della vita di san francesco
Probabilmente è citata nella bolla di Pasquale II del 1115 come S. Maria in Eloreto (=Laureto).
Purtroppo, nulla e rimasto visibile di tale primitiva costruzione, in quanto la chiesa venne radicalmente ricostruita e dedicata a S. Francesco nel corso del XIII secolo.
Nel corso dei secoli XIV e XV chiesa e convento poterono giovarsi dell’appoggio degli Orsini, come prova il fatto che due Cardinali di tale famiglia vi erano sepolti, e molti oggetti preziosi provengono presumibilmente dalla stessa famiglia.
Del resto, anche i Colonna non lesinarono i loro favori ai francescani, come vedremo parlando degli affreschi dell’androne.
Nel 1647 si verificarono i fatti relativi al miracolo di S. Antonio di Padova.
CENTRO DELLA CITTÀ DI TAGLIACOZZO
La piazza è un ampio piazzale quadrato situato oltre il sagrato della chiesa dell’Annunziata, fuori Porta dei Marsi, e include il tracciato stradale moderno di via Duca degli Abruzzi a sud, presso Largo del Popolo con la porta medievale, via Aldo Moro, e a nord viale Guglielmo Marconi.
La piazza è caratterizzata da un parco pubblico di alti pini, conosciuto come Parco della Rimembranza, al centro del quale sorge il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, inaugurato nel 1924.
Il monumento è un gruppo scultoreo marmoreo poggiante su un piedistallo, rappresentante l’allegoria della Vittoria sui nemici. La statua è posta davanti a tre figure nude di giovani alla greca: i due laterali sono di spalle, e sorreggono l’altare della “vittoria” con le spalle, mentre il terzo centrale è sorretto esanime dalla mano della Vittoria, a simboleggiare i figli caduti in battaglia per la patria.
La più grande faggetta di europa
Immenso e suggestivo paesaggio che si estende davanti ai nostri occhi, con boschi di faggio, ampi altopiani e rifugi montani che offrono panorami mozzafiato.
Questa vasta area regala una varietà di scenari, come pascoli, scogliere calcaree bagnate dal sole, margini di faggete in penombra e sottobosco ombroso e umido.
Le valli e le alture si alternano, donando al paesaggio luci e colori diversi in ogni stagione.
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